Considerata una delle due porzioni di "Patagonia Cilena", racchiusa tra la "Regione dei Laghi, l'Argentina, la Regione di Magellano e l'Oceano Pacifico", Aisén del General Carlos Ibáñez del Campo è un territorio ricco fiordi, boschi e ghiacciai.
Balmaceda, la porta della Patagonia
Fondata, presumibilmente, nei primi del XX secolo dai coloni argentini espulsi dal proprio Paese, Balmaceda deve il suo nome al presidente cileno "José Manuel Balmaceda". Considerato uno dei maggiori centri cileni fino alla metà del secolo scorso, oggi è un villaggio di modeste dimensioni, conosciuto per i panorami mozzafiato del ghiacciaio omonimo e del Serrano.
Inoltre, questo centro costituisce l'ingresso principale per andare alla scoperta della Patagonia cilena. Qui la natura è la protagonista assoluta di un ambiente ancora puro e immacolato. Partendo da "Puerto Natales", infatti, navigando lungo il magnifico fiordo conosciuto con il nome di "Ultima Esperanza", dopo circa tre ore si arriva nell'area che ospita il ghiacciaio Balmaceda e il ghiacciaio Serrano.
Navigando tra colonie di cormorani, cascate che si gettano fragorose dalle pareti, si arriva al maestoso "ghiacciaio Balmaceda". Originandosi dal monte omonimo, il ghiacciaio non termina la sua corsa sul fiordo, bensì si arresta sul fianco della montagna, formando una parete invalicabile di spesso ghiaccio.
Dopo pochi minuti di navigazione, si arriva ai piedi del Serrano. Questo imponente ghiacciaio, ritirandosi nel corso degli anni, ha dato origine a una profonda laguna, ricca di iceberg turchesi dalle forme più strane e insolite. Al centro della laguna, inoltre, è possibile ammirare quella che è conosciuta come "erratic rock", un gigantesco masso rotolato giù dalle pareti del ghiacciaio e rimasto incastonato ai suoi piedi.
Verso panorami sconfinati
Gli scenari che si susseguono, chilometro dopo chilometro, non potrebbero essere più diversi gli uni dagli altri. Se, infatti, il "Parque Pumalin" regala immagini mozzafiato delle cascate che si gettano nei laghi, il "Volcan Chaitén" impressiona con la sua gigantesca mole. Ma non è che un assaggio.
Imperdibile una sosta alla "Reserva Lago Jeinimeni", caratterizzata da laghi dalle sfumature smeraldine, circondati da foreste e boschi ancora incontaminati, e a "Caleta Tortel", un suggestivo villaggio di pescatori in cui non esistono strade ma robuste passerelle di legno che attraversano il fiordo posto alla foce del "Rio Baker".
Finalmente si arriva a "Villa O'Higgins", ultima tappa di un viaggio emozionante che può valicare il confine e scoprire persino la natura selvaggia della zona.