Oliena: "il villaggio bianco sotto i monti azzurri" raccontato da G.Deledda
A distanza di un secolo, l’aura di questa cittadina è rimasta immutata. Passeggiando per il suo centro storico, infatti, tra viuzze in acciottolato, antiche botteghe e vecchie case dalla peculiare struttura a corte interna, sembra che il tempo si sia fermato.
Oliena: Storia e tradizioni
Durante il medioevo fu sottomessa dalla repubblica marinara di Pisa. Di questo periodo rimangono il Ponte, chiamato appunto “Su ponte 'e sos pisanos”, la chiesa di Santa Maria Maggiore, dedicata alla protettrice dei pisani e pochi ruderi di un castello.
Proprio alcune pietre dell’antica fortezza furono utilizzate per costruire l’imponente Chiesa di Sant’Ignazio, voluta dai gesuiti intorno al 1500, domina il centro cittadino. La vocazione cattolica di questa cittadina è documentata dalle numerose chiese situate dentro e fuori il centro abitato. La loro caratteristica è una struttura in pietra semplice e austera che ne rende impossibile la datazione. La Chiesa del Buoncammino e la Chiesa di Sant’Anna, ne sono un esempio.
Se trascorrete una vacanza durante le feste e le sagre cittadine, potrete incontrare gruppi di 4 persone, vestite con il tipico costume, che intonano il “Canto a tenore”: la tradizionale forma musicale sarda. Secondo la tradizione esso sarebbe nato proprio a Oliena, dove annualmente si svolge la rassegna dedicata a questo genere musicale.
Si racconta che Gabriele D’annunzio ne rimase talmente affascinato che volle fare esibire un coro al Vittoriale. Il vate era anche un estimatore del Nepente d'Oliena, il prestigioso vino a cui dedicò persino un elogio.
Un territorio ricco di tesori naturali
In questo modo si potrà esplorare comodamente La Valle di Lanaitho, una delle aree più affascinanti dell’intera Sardegna, ricca di testimonianze archeologiche, come le incisioni di figure antropomorfe nella Grotta del Bue Marino. Di grandissimo interesse anche i 12 menhir di Biriai, subito fuori Oliena, ed il villaggio preistorico di “Sa sedda e sos carros”, con i suoi misteriosi nuraghi.
Durante il tragitto si incontrano le chiese campestri di S. Giovanni, di Nostra Signora di Bonaria e Nostra Signora di Monserrato, il cui scopo originario era quello di favorire l’aggregazione e la socializzazione degli abitanti dei villaggi vicini, secondo una tradizione che risale agli antichi riti celebrati nei santuari nuragici.
Percorrendo lo stesso itinerario si giunge alle Fonti di Su Gologone. Oltre al grandioso spettacolo naturale, esse offrono numerose attività: escursioni in Kayak, trekking ed esplorazioni guidate delle grotte.
Il parco naturale adiacente ha diversi sentieri, alcuni adatti anche ai bambini. Qui si potranno ammirare lecci e querce secolari, alcune vecchie di migliaia di anni. Una meta immancabile per gli amanti della montagna e della natura in generale è il Monte Corrasi, detto anche il monte di Oliena, su cui nidificano specie rare di rapaci e dove è possibile ammirare le aquile in volo o imbattersi nelle numerose mandrie di mufloni.