Le bellezze di Fluminimaggiore e il Tempio di Antas: fascino d'altri tempi nel sud della Sardegna
Fra i luoghi della Sardegna che andrebbero visti almeno una volta nella vita, vi suggeriamo il Tempio di Antas, risalente al periodo punico-romano e situato nei pressi del paesino di Fluminimaggiore.
Cosa vedere a Fluminimaggiore: sulle tracce della storia
Quest’angolo della provincia del Sud Sardegna, di cui il centro di Fluminimaggiore fa parte, è famoso per il suo meraviglioso litorale, ricco di cale e spiagge molto gradite e frequentate dal turismo di massa, come Cala Guardia is Turcus, Cala Sa Perdixedda Manna, Cala Sa Perdixedda Pittica e Spiaggia di Portixeddu.
Fluminimaggiore ha origini antiche, come dimostrano le testimonianze di epoca prenuragica, nuragica, fenicio-punica e romana; l’assetto urbano attuale, invece, risale ai primi anni del XVIII secolo, quando fu fondato, per volere del nobile Asquer e della moglie Eleonora Gessa, l'antico villaggio di Flumini Major.
Nel corso dei secoli, lo sviluppo della città si è basato principalmente sull’attività mineraria: sono tantissime, infatti, le miniere presenti in quest’area, ormai cadute in disuso. Il territorio di Fluminimaggiore, inoltre, è ricco di splendide grotte, le Grotte Su Mannau, che potrete visitare mediante alcuni tour guidati.
Il tempio di Antas, la culla della civiltà
Questo meraviglioso tempio romano fu costruito per volontà dell'Imperatore Augusto, approssimativamente nei primi anni del primo secolo d.C. La facciata principale è composta da sei colonne, con capitelli che richiamo lo stile dell'ordine ionico.
Nelle vicinanze sono stati ritrovati anche i resti di un Tempio cartaginese, dedicato al dio Sid Addir, edificato nel 500 a.C. su un affioramento di roccia calcarea per omaggiare il Dio delle acque e della vegetazione; ristrutturato poi nel 300 a.C.
Questo meraviglioso sito archeologico comprende, oltre alle sopracitate cave romane usate per estrarre i blocchi di pietra impiegati nelle costruzioni e oltre ai resti dei villaggi, anche una necropoli antistante al tempio. L’intera area fu scoperta nell'anno 1836 dal generale italiano Alberto La Marmora ed è stata oggetto di studi e di lavori di cura e manutenzione, terminati nel 1967, per regalarci un angolo di storia importante e suggestivo per l’Italia.