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Il Teatro Regio di Parma
Ma, forse non tutti sanno, che la città di Parma è nota in tutto il mondo anche per la musica lirica.
L'edificio più rappresentativo è il Teatro Regio, il teatro dell'opera cittadino, tra i più importanti in Italia.
Sebbene meno conosciuto della Scala di Milano, per la qualità degli allestimenti e la notorietà dei cantanti e direttori d'orchestra, è riconosciuto dagli appassionati come uno dei maggiori rappresentanti dell'opera e della lirica.
Il teatro organizza concerti di musica classica e sinfonica durante tutto l'anno, i balletti di Parma Danza in estate e opere in cartellone in ottobre per il Festival Verdi.
La storia
L'edificio fu costruito per volere della duchessa Maria Luigia d'Austria, sposa di Napoleone e figlia di Francesco I, convinta sostenitrice della grande tradizione musicale. Ritenendo il Teatro Farnese inadeguato alle esigenze del ducato, affidò l'incarico per la costruzione di un nuovo teatro all'architetto Nicola Bettoli.
Il Teatro Regio fu inaugurato nel 1829 con la Zaira di Bellini.
Nel 1868 fu ceduto al Comune di Parma e nonostante fosse stato motivo di grande prestigio per la città, come luogo di diffusione della musica e la cultura, nella seconda metà dell'Ottocento venne chiuso perché considerato un lusso, il cui mantenimento era troppo oneroso per gravare sulla comunità.
Nel 1894, attraverso un referendum, i cittadini parmigiani riuscirono a far riaprire il Teatro Regio.
L'architettura
La facciata è in stile neoclassico divisa in quattro parti. La base è costituita da un portico architravato sorretto da colonne ioniche. Il foyer è di forma quadrata e il ridotto, decorato con affreschi di Giovan Battista Azzi, è la sede di piccoli concerti. La platea è di forma ellittica.
L'illuminazione è garantita da piccoli lampadari attaccati alla parete di ogni palco e un gigantesco lampadario centrale fabbricato a Parigi e portato a Parma nella seconda metà dell'Ottocento. La luminosità può essere regolata creando suggestivi effetti scenografici durante le rappresentazioni.