Scopriamo insieme la Napoli sotterranea
La bellezza degli anfratti della Napolisotterranea è pari a quella della città soprastante, entrambe di origini antichissime.
Furono i coloni Greci, infatti, ad estrarre il tufo dal sottosuolo ed impiegarlo nel rafforzamento delle mura difensive.
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Il ventre profondo della città
Oggi è possibile ammirare le tracce di entrambe le civiltà, nonostante i ripetuti riadattamenti e restauri operati nel corso dei secoli.
A seguito di un'epidemia di colera, per la quale ci furono molte vittime, i napoletani dismisero il vecchio acquedotto romano e ne costruirono uno nuovo.
Ma le gallerie che solcano il sottosuolo di Napoli sono state utilizzate anche come rifugio per la popolazione durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Alla fine delle operazioni belliche, i napoletani affrontarono la ricostruzione utilizzando i cunicoli sotterranei come discariche temporanee che ospitassero l'enorme quantità di detriti presenti in superficie.
Fino agli anni ottanta, i sotterranei di Napoli continuarono ad ospitare tonnellate di materiali di scarto, ma l'operato costante dei tantissimi volontari, negli ultimi decenni, ha determinato il recupero di tutta la zona, che oggi ospita uno straordinario percorso turistico, assolutamente da visitare.
Il dedalo di cunicoli della Napoli sotterranea
In seguito, l'attività di scavo venne portata avanti dai Romani, che dotarono l'antica città di gallerie e acquedotti alimentati dalle acque provenienti dalle sorgenti ubicate sui monti nei dintorni di Serino, a circa 70 km di distanza.
In alcuni tratti è ancora visibile l'intonaco idraulico utilizzato per impermeabilizzare le condotte.
Le visite guidate conducono nel sottosuolo dei Quartieri Spagnoli, dove sono le cisterne del Carmignano e i nascondigli dei rifugiati della guerra.
Sulle mura campeggiano graffiti, nomi, disegni e considerazioni di centinaia di persone scampate alle bombe, che rendono particolarmente emozionante il tour nei sotterranei.