Per il momento, lo stand allestito dagli Stati Uniti è quello che conta il maggior numero di visitatori (quasi 2.900.000), anche grazie alla fluidità del percorso, non vincolato da precisi step, e alla grandezza del sito, facilmente accessibile, senza code o attese troppo lunghe.
Sul podio anche il Sultanato dell'Oman e l'Emirato del Qatar che hanno sforato i 2 milioni di visitatori, mentre al quarto posto (per il momento) troviamo il padiglione della Russia.
Tra gli altri Stati che hanno registrato una maggiore affluenza di visite (superiori a 1 milione), vi sono Giappone, Germania, Svizzera - che propongono anche spettacoli e itinerari più simili a una mostra al museo che alla visita libera di uno spazio espositivo -, Francia, Cina e Spagna.
Non hanno ancora raggiunto il traguardo del milione di visitatori né gli Emirati Arabi né Palazzo Italia, due tra i grandi esclusi dalla top ten delle affluenze.
I fattori che influiscono sul numero delle visite a un padiglione piuttosto che a un altro sono molteplici. Fra questi oltre alla già accennata scorrevolezza del percorso e dei tempi di attesa per l'accesso allo stand, vi è anche un poco chiaro, e altrettanto poco affidabile, conteggio delle presenze all'interno dei singoli siti costituenti l'Expo 2015.
Pare, infatti, che la metodologia di registrazione del numero dei visitatori passi dall'annotazione a mano - come avviene nel padiglione della Colombia -, all'uso di fotocellule elettroniche - sistema utilizzato nel tecnologico stand dell'Azerbaigian.
Insomma, se è vero che l'ingresso al ''club del milione'' è visto dai Paesi partecipanti come un traguardo utile per far parlare di sé, e per dare soddisfazioni ai connazionali restati a casa, è altrettanto vero che qualsiasi classifica al riguardo, seppur interessante, lascia il tempo che trova. Una cosa è certa: per il fortunato milionesimo visitatore, visti i ricchi premi assegnati finora (tra i quali vi sono biglietti aerei, cene luculliane gratuite e vasi in cristallo di Boemia), le cifre fanno eccome la differenza.