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Castello di Sammezzano a Reggello

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01/03/2016 - 

Castello di Sammezzano a Reggello

Castello SammezzanoL’Italia è un Paese ricco di dimore storiche piene di fascino e mistero. Una di queste si trova a Reggello, poco distante da Firenze, nella Valdarno: si tratta di Castello di Sammezzano.

Basterà noleggiare un’auto all’Aeroporto Internazionale di Peretola a Firenze, prenotandola in anticipo con TiNoleggio, e una volta scesi dall’aereo, in pochi minuti, sarà già possibile iniziare la visita all’incantevole dimora.

La dimora di Ferdinando D’Aragona

La dimora di Ferdinando D'AragonaImmerso nell’ampio parco collinare che si innalza sulla frazione di Leccio, il Castello di Sammezzano deve la sua forma attuale al marchese di origini fiorentine Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, che lo acquistò e lo ristrutturò negli anni della seconda metà dell’Ottocento.

Le origini del Castello e della tenuta, però, sono molto più antiche. Addirittura risalirebbero all’epoca di Carlo Magno, per tramandarsi poi d famiglia in famiglia, fino alla nobile Ximenes d'Aragona.

Ferdinando, che fu l’ultimo vero proprietario del Castello, ovvero l’ultimo ad abitarlo, modificò la struttura originaria realizzandovi ex novo la torre centrale e altre sale, come quella da Ballo, il grande ingresso e l’androne delle Stalattiti. Uomo assai colto e molto attivo, non lasciò ad altri il compito di seguire l’andamento dei lavori, ma se ne occupò in prima persona, facendoli realizzare da operai del posto con l’impiego di materiali locali.

Il Parco Storico: uno tra i più belli d’Italia

Anche l’immenso Parco Storico, che circonda il Castello e si estende su 65 ettari, fu una sua opera. Accanto ai secolari lecci, fece collocare oltre 130 esemplati di piante esotiche e rare, per accogliere i suoi visitatori con una nota gentile.

Di notevole valore ambientale, il Parco ospita diverse specie botaniche, tra quelle autoctone e le molte volute dal marchese, che fece giungere appositamente da svariati continenti. Come le sequoie della California, tra le quali si annovera anche uno dei 150 alberi monumentali d’Italia. Si tratta di una sequoia con il tronco di quasi 9 metri di circonferenza e 50 metri di altezza.

Morto il marchese Ferdinando, il Castello non venne più utilizzato come dimora personale, ma per altri scopi, come albergo e ristorante. Attualmente è il Comitato FPXA (Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona) che si occupa di promuovere la visita del Castello e la storia a cui esso è legato, in memoria del marchese Ferdinando. Il Castello però è visitabile solo in alcuni mesi dell’anno, per cui è bene informarsi preventivamente presso il sito ufficiale.

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